Si tratta della Chiesa più importante di Castel di Sangro, insignita del titolo di Basilica e la cui costruzione su pianta a croce greca venne progettata e coordinata fra il 1695 ed il 1707 da Francesco Ferradini e dal 1707 al 1725 da Giovanbattista Gianni (o Giani), i quali inserirono nella nuova struttura elementi decorativi e scultorei appartenenti alle due precedenti chiese (rispettivamente del X e XIII secolo) sui cui resti, a seguito del terremoto del 1456, venne edificata l’attuale. Le notizie relative al tempio più antico risalgono all’incirca al X secolo.
Di questa struttura la chiesa odierna conserva ancora diversi puttini, che adornano l’attuale loggiato quattrocentesco, una monofora di pietra locale incastonata nella parete orientale del Campanile di S. Emidio e una pietà posta in fondo al loggiato di sinistra. Essa crollò senza dubbio di fronte al terremoto del 1456; venne comunque ricostruita in breve tempo, con una struttura a tre navate con due ordini di archi. Nel 1655 la chiesa era divenuta troppo piccola per le esigenze del tempo (Castel di Sangro all’epoca contava circa 2.000 abitanti) pertanto fu deciso di demolirla e di erigere al suo posto l’attuale basilica.